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SEDE INNOVA S.p.A

Roma, 2003

SEDE INNOVA S.p.A

Localizzazione

Roma

Cliente

Innova S.p.a.

Stato

Realizzato

Anno

2003

Team di Progettazione

Sergio Bianchi con Adriano Draghini, Elisabetta Straffi, Giovanni Favilla, Caterina Finocchi

Fotografie

Enrico Bianchi, Roberto Galasso

L’edificio ospita la sede operativa presso il Tecnopolo Tiburtino di Innova, uno dei maggiori gruppi privati europei nel settore della consulenza sull’innovazione tecnologica.

L’edificio è realizzato con una struttura portante in cemento armato gettato in opera. Le tamponature esterne cieche sono invece stati realizzati con elementi di calcestruzzo vibro-compresso a faccia vista con due diverse finiture.
I prospetti sono stati disegnati con una studiata alternanza tra parti piene e parti trasparenti, in particolare gli uffici direttivi che affacciano verso la futura corte interna sono caratterizzati da una parete completamente vetrata mentre dall’altra parte gli uffici operativi verso il lato posteriore hanno un’ampia finestra a nastro.

Contribuisce alla caratterizzazione dell’edificio la struttura metallica di copertura che unisce alla valenza estetica una importante funzione frangisole per il solaio dell’ultimo piano.

Lo stesso criterio di ombreggiatura è stato utilizzato anche sugli infissi in facciata con l’impiego di griglie schermanti al fine di garantire in particolare nei periodi estivi una migliore resa climatica.
La distribuzione interna prevede un accesso quasi baricentrico, confinante con il corpo scala e ascensore. Tutti i piani da punto di vista distributivo hanno lo stesso funzionamento con una zona di corridoio controsoffittato che funziona anche come spina per la distribuzione impiantistica. Lo stesso corridoio ai piani superiori prevede nella parte terminale due porte-finestre per consentire l’eventuale possibilità di collegamento con i futuri corpi di fabbrica delle fasi successive.
Anche il progetto delle parti interne ha tenuto conto, per quanto possibile, di possibili trasformazioni future, sono state quindi privilegiate soluzioni flessibili utilizzando al primo e secondo piano pavimenti galleggianti e limitando al massimo le tramezzature interne che sono comunque in cartongesso o con pareti mobili.