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RIQUALIFICAZIONE INFRASTRUTTURALE DEL TEVERE

Roma, 2017

RIQUALIFICAZIONE INFRASTRUTTURALE DEL TEVERE

Localizzazione

Roma

Ente Banditore

Eleven Magazine

Esito

Menzione D’onore – Concorso Internazionale di Progettazione

Anno

2017

Team di Progettazione

Sergio Bianchi con Simone Fracasso, Simone Russo, Valeria Menculini, Roberto Ruggeri

Durante gli ultimi 800 anni della storia di Roma ci sono state 34 alluvioni che hanno portato il livello normale del fiume (2-5 metri) a raggiungere i 16 metri.

Per prevenire il verificarsi di questi disastri naturali negli anni Sessanta sono state costruite due grandi dighe nella zona nord di Roma, più precisamente nella città di Corbara e di Alviano. Nonostante questo quando le piogge durano più di 4 giorni con un’intensità maggiore di 50 mm queste due mega struttura non sono sufficienti ed il livello del fiume in città si alza pericolosamente.

Oltre a queste moderne soluzioni idrauliche, i Romani sono protetti dal fiume anche dai “Muraglioni”, muri alti 10 metri che contengono il fiume nel centro della città. La loro realizzazione fu eseguita dopo l’inondazione (alta 17 metri) che allagò Roma il 28 dicembre 1870. In seguito a questo evento eccezionale fu costituita una commissione speciale, responsabile della scelta delle soluzioni da intraprendere. Tra tutte le proposte c’era anche quella presentata da Giuseppe Garibaldi nel 5 aprile 1875 per una parziale deviazione del fiume verso il lato orientale di Roma.

Il nostro progetto nasce dal percorso tracciato da Garibaldi in quegli anni e lo adegua ai diversi sistemi infrastrutturali che strutturano il contesto urbano contemporaneo di Roma. Più specificamente l’idea è quella di dividere il flusso del fiume in due rami per alleggerire il carico idraulico del fiume, ottimizzando il sistema fognario urbano e rendendo la città più sicura dalle inondazioni future.

L’obiettivo è quello di convertire gli argini esistenti da fronti d’acqua passivi e trascurati a spazi pubblici attivi per lo sviluppo del patrimonio culturale che collega i Romani col Tevere.

Allo stesso tempo, l’implementazione di un nuovo tratto di fiume che scorre sul lato orientale della città è un’opportunità per lavorare con aree critiche in cui mancano spazi naturali.
Dal punto di vista della mobilità, il design reinterpreta l’antica funzione di navigabilità del fiume introducendo un sistema di transito rapido che, insieme a un’infrastruttura ciclistica, attraversa i due rami del fiume e arricchisce l’intero sistema di mobilità urbana della città di Roma.

Relazione tecnica